FILIPPO MUNARO, giovane promessa letteraria Bolognese.
Filippo, ventitreenne bolognese, ha già all'attivo diverse pubblicazioni. Gestisce attualmente una piccola azienda nel campo dell'editoria, la Bolognese Editore ed è direttore/responsabile della rivista on-line "Writer's channel", che tratta di argomenti letterari. Abbiamo raggiunto Filippo per una breve intervista. Un'altra delle interviste (im)possibili di Stefano Vignaroli.
1 - Ciao, Filippo. Sei molto
giovane (dal mio punto di vista, ovviamente) e hai già all'attivo diverse
pubblicazioni. Ti va di parlarci un po' di te e del tuo rapporto con la
scrittura? È una passione che hai coltivato fin da bambino o è nata
all'improvviso?
Ho sempre avuto una grande passione per
i libri e, in un certo senso, questa passione è cresciuta con me. Sono un
lettore compulsivo, di quelli che leggono un po' di tutto, e lo ero già da
bambino. Da lì a scrivere io stesso in prima persona il passo è stato breve e
naturale, semplicemente sentivo di averne
voglia ma sopratutto mi sono reso conto che scrivere mi divertiva.
2 - Hai seguito dei corsi di
scrittura creativa? Se sì, sono stati utili per la tua formazione di scrittore?
Quando avevo all'incirca diciotto anni
ebbi il piacere di partecipare a due lezioni di scrittura di Marcello Fois,
grande autore sardo che vive a Bologna. Conservo un ricordo molto gradevole di quelle
giornate, perché oltre a carpire qualche informazione utile ho avuto la possibilità
di confrontarmi con un letterato in possesso di una vastissima cultura, e penso
che intrattenersi con persone di una certa levatura rappresenti un grande
stimolo personale e professionale.
3 - Parlaci con parole tue dei lavori
che hai finora pubblicati. Il tuo genere, essenzialmente è il thriller; come e
perché nasce questa tua passione? Hai intenzione di continuare a lavorare
sempre sullo stesso genere o hai in cantiere anche qualcos'altro?
Sì, si può dire tranquillamente che il
mio genere è il thriller, con sfumature più noir per quanto riguarda il mio
romanzo “Il seduttore” e altre che si accostano ai romanzi d'avventura come nel
caso del mio ultimo libro “Controllo supremo”. Fino a questo momento ho scritto
questo genere di romanzi perché sono quelli che ho letto più spesso e quelli
che, in definitiva, mi sentivo di scrivere. Però chissà, magari, in futuro,
cambierò totalmente genere. Nella vita si cambia e di conseguenza cambia anche
la scrittura.
4 - Ho sperimentato personalmente che
quando uno prende gusto per la scrittura creativa, non può più fare a meno di
scrivere. Condividi questo pensiero? A te accade mai di avere un'idea e aver il
desiderio irrefrenabile di buttarla giù per iscritto?
Ho perso il conto delle volte che mi è
capitato. Quando la scrittura è creativa e, almeno nel mio caso, destinata a
divertirmi (e, si spera, a divertire anche i lettori), non deve mai essere
forzata. Personalmente scrivo quando sento il desiderio di farlo ma soprattutto
quando penso di avere qualcosa di sensato da raccontare. Altrimenti preferisco
leggere un bel libro o dedicarmi ad altre attività. Prima di tutto scrivo per
il piacere di farlo.
5 - Veniamo ai tuoi personaggi:
inventati di pura fantasia o qualche riferimento a realtà vissuta?
I personaggi dei miei libri sono quasi
tutti inventati di sana pianta fatta eccezione per l'avvocato Jack Taylor (che
è presente in tre dei miei romanzi e che è una sorta di mio alter ego) e il suo
collega e compagno di avventure Nick Rolfe (ispirato in parte a un mio vecchio
amico). Per quanto riguarda tutti gli altri mi piace credere che siano il
frutto di tutto ciò che vedo nella vita di tutti i giorni o di cui sento
parlare. Il controverso e psicopatico Gabriel Brown, protagonista negativo del mio
libro “Il seduttore”, incarna e racchiude tutto il male e il narcisismo della
nostra società.
6 - Cosa bolle di nuovo nella tua
pentola? Hai in programma qualche nuova pubblicazione?
In questo momento sto dedicando molte
energie alla mia azienda Bolognese Editore, che è nata nel 2014 e con la quale
seguo diversi progetti. Oltre a fornire copertura editoriale ai miei libri e a
quelli di altri su cui mi sento davvero di investire (stiamo preparando, tra le
varie attività, un libro fotografico su Bologna e una guida turistica per la
città di Ferrara) lavoriamo a stretto contatto con tipografie, librerie e altre
aziende del settore per lo sviluppo di progetti grafici e pubblicitari. Quando
ho tempo e quando ho voglia di divertirmi un po', continuo a scrivere. Non ho
ancora niente di sicuro e non vorrei sbilanciarmi troppo, ma penso che scriverò
qualcosa di nuovo rispetto ai miei lavori passati.
7 - Un saluto ai tuoi lettori: vai!
Ringrazio sempre di cuore chi mi segue e
chi da fiducia ai miei progetti; per un ragazzo giovane motivo di soddisfazione, oltre che un
incentivo ad andare avanti. Spero di poter continuare a divertire chi si è
intrattenuto con i miei libri fino a questo momento. Almeno, il mio desiderio è
questo. Un caro saluto e al prossimo libro!

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