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giovedì 25 febbraio 2016

CATERINA SARACINO - Imminente uscita di un nuovo romanzo

CATERINA SARACINO



Oggi incontriamo una scrittrice locale che sta raccogliendo discreti successi. A partire dal concetto che i veri talenti, in letteratura, non li troviamo tra i best-seller (a parte rare eccezioni), ma bisogna cercarli nelle nicchie delle librerie, abbiamo scelto oggi di conoscere un'autrice locale che ha già alle spalle diverse pubblicazioni, tutte molto interessanti e ben curate. Non dobbiamo spostarci nemmeno con l'auto, perché Caterina vive e lavora giusto qui a Chiaravalle, piccola cittadina della Vallesina.
Buongiono, Caterina, e ben trovata! Siamo qui a farti alcune domande sulla tua attività di scrittrice. Come ben sai, Caterina è un nome a me caro, essendo Caterina Ruggeri il personaggio da me inventato e protagonista di una serie di romanzi thriller ambientati nelle nostre amate Marche! 
Benissimo! Ciao a te e agli utenti del blog. Chiarisco subito che io sono marchigiana di adozione, essendo originaria della Puglia, nata a Bari. Ma veniamo alle domande. Sono pronta a rispondere.
Hai già all'attivo diverse pubblicazioni. Ti va di parlarci un po' di te e del tuo rapporto con la scrittura? È una passione che hai coltivato fin dall’infanzia o è nata all'improvviso?
Non è facile definire il mio rapporto con la scrittura. La amo, e nei periodi in cui non scrivo mi sento come svuotata. Ma certe volte, non lo nego, la odio anche un po': un romanzo mi costa tanta fatica, soprattutto dopo la prima stesura, perché cerco sempre di fare in modo che sia perfetto (secondo me), e lavoro anni perché alla fine sia come l'avevo immaginato. D'altronde, non saprei pensarmi senza la scrittura: è una passione che coltivo dalle scuole elementari, quando per me la massima gioia era svolgere i famosi temi!
Hai seguito dei corsi di scrittura creativa? Se sì, sono stati utili per la tua formazione di scrittrice?
Ho seguito un corso di scrittura creativa, e a dispetto di quanto dicano certi “snob”, l'ho trovato di grande aiuto. Il confronto con altri appassionati di scrittura, che aspirano a migliorarsi proprio come te, è uno stimolo eccezionale. Si condividono letture, pensieri, ci si mette a nudo dal punto di vista emotivo. Il pregio di un corso ben fatto, oltre all'apprendimento di alcune tecniche, è che si vince la timidezza nell'esporsi attraverso la propria scrittura, ci si libera del “cosa penserà l'altro di me se oso scrivere questa cosa?”. Per me è stato così.
Parlaci con parole tue dei lavori che hai finora pubblicato. Come definiresti il tuo genere: romantico? Sentimentale? Erotico? O altro?
Nessuno dei tre generi citati. Mi concentro molto sulla parte emotiva, sul percorso psicologico dei personaggi. In tutti i lavori che ho pubblicato finora, i protagonisti si ritrovano a fare i conti con se stessi, a volte attraverso il dolore e altre attraverso l'amore, e arrivano a un punto che forse non avrebbero immaginato di raggiungere. A me piace raccontare il percorso verso quel punto.
Ho sperimentato personalmente che quando uno prende gusto per la scrittura creativa, non può più fare a meno di scrivere. Condividi questo pensiero? A te accade mai di avere un'idea e aver il desiderio irrefrenabile di buttarla giù per iscritto?
Mi è successo una volta. Ho scritto pagine su pagine seguendo un istinto irrefrenabile, e l'onda di un'emozione fortissima (purtroppo negativa). Il risultato è stato che quelle pagine sono state accantonate, nonostante ci trovi ancora molto di bello. Credo che la mia dimensione, nella scrittura, sia quella della lentezza. Ho bisogno di far sedimentare una storia, e le pagine che le dedico, di prendermi tutto il tempo necessario.
Parliamo di case editrici. Com’è il tuo rapporto con la casa editrice? Sei soddisfatta di quanto abbia fatto o faccia per te per la diffusione e promozione dei tuoi libri?
Con la Delos Books è la mia prima esperienza, e tra l'altro appena cominciata, per cui è presto per dirlo. Ma Franco Forte, oltre a essere uno scrittore di grande rilievo, è anche un editore serio e professionale, e sono certa che andrà tutto per il meglio. In ogni caso, parlando in generale, bisogna essere dei veri “leoni” per non soccombere in un mondo difficile come quello editoriale, dove l'offerta supera nettamente la domanda e dove restare invisibili è il rischio di molti scrittori non conosciuti.
Pensi che vivere in una grande città, come Milano, Roma, Torino o Napoli, favorisca un autore, per quanto riguarda i contatti con le case editrici, e quindi la pubblicazione dei propri scritti, rispetto a chi vive nelle piccole realtà di cittadine di provincia? Se sì, in che modo?
Credo che vivere in una grande città influisca solo sulla possibilità, da parte dello scrittore, di poter organizzare un maggior numero di presentazioni, e quindi avere un pubblico potenzialmente più vasto, senza affrontare viaggi e quindi spese. Per uno scrittore che vive lontano dalle metropoli, invece, l'investimento (di tempo e denaro) per avere quelle stesse possibilità sarebbe molto alto, e magari, dopo un viaggio lungo, si rischia anche di beccare la serata “no”. A me è successo!
Veniamo ai tuoi personaggi: inventati di pura fantasia o qualche riferimento a realtà vissuta?
Direi pura fantasia, ma la fantasia è sempre influenzata da ciò che ci circonda e che viviamo, per cui è naturale che qualche riferimento alla realtà vada a fare da satellite a un pianeta così complesso come può essere il personaggio di un romanzo.
E ora la domanda indiscreta. Si parla molto in questi giorni di unioni civili, diritti delle coppie omosessuali, ecc. Tu, nel romanzo “La luce giusta cade di rado”, hai affrontato anche il tema dell’omosessualità maschile. Senza scivolare nel politico, vorresti esporre una tua sincera opinione sulla questione?
La mia sincera opinione? Trovo vergognoso che un Paese come il nostro, che ha dato tanto all'arte e all'umanità, nel corso dei secoli, ancora si preoccupi di fare differenze, di sottolineare giorno dopo giorno che ci sono amori che meritano diritti, e altri invece che devono vivere di sussurri, e non di voce piena. Io spero che la nostra fame di “progresso” non continui a limitarsi solo alla tecnologia, come sembra che accada; dovremmo fare dei passi avanti anche dal punto di vista umano.
Quali novità hai in serbo per i tuoi lettori? Hai in programma qualche nuova pubblicazione?
Il primo marzo uscirà per Delos Books “L'Anima Espansa”, un romanzo che racconta di due anime molto diverse: quella di Ayaka, una giovane giapponese reclusa dalla nascita in un istituto dove la vita è troppo perfetta per essere realistica; dall'altra, quella di Lars, che dirige insieme agli altri Rehberlik questo istituto, e che prova per lei un amore proibito. Ayaka, solo attraverso Lars, potrà scoprire la verità sulla sua reclusione.
Un saluto a Umberto Eco, che ci ha recentemente lasciato: vai!
Era lo scrittore che il mondo ci invidiava: come tutti coloro che lasciano qualcosa di grande, non può essere davvero morto. È solo diventato invisibile agli occhi.
E ora, un saluto ai tuoi lettori: vai!
Senza i lettori, i miei personaggi non avrebbero vita. Per questo, ringrazio sin da ora chi, leggendo di Ayaka e Lars, darà loro un soffio d'anima!