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domenica 26 marzo 2017

Dalle immagini alle parole: l'antologia presentata Radio Studio 24

   DALLE IMMAGINI ALLE PAROLE
Intervista a Radio Studio 24: Stefano Vignaroli, Leonardo Longhi e Oscar Sartarelli, ospiti della trasmissione "Tutti i colori del mattino" condotta da Michela Mazzarini e Simone Mosca.
 
 

Ricevere un invito in Radio per parlare di un'antologia poetica e letteraria in un programma mattutino non è cosa di tutti i giorni. Così siamo andati in tre: Leonardo, lo scultore, Stefano, lo scrittore, nonché curatore dell'opera, e Oscar, il poeta. 
Ascoltate l'intervista con il sottofondo delle immagini e, se avrete modo di fare acquisti su Amazon, ricordarte: Libro cartaceo in promozione allo stesso prezzo dell'e-book, a soli € 2,99.

            

giovedì 9 marzo 2017

Enzo Casamento, Scrittore di Brescia

ENZO CASAMENTO, SCRITTORE BRESCIANO



Oggi ci spostiamo dalle nostre amate Marche per trasferirci di nuovo in Lombardia, dove abbiamo avuto già modo di incontrare una nostra vecchia conoscenza: Stefania Nascimbeni. Questa volta non siamo a Milano, ma nella Lombardia vera, nella cosiddetta Leonessa d'Italia, a Brescia. Siamo nella zona orientale della regione, quasi al confine con il Veneto, il dialetto stretto è quasi incomprensibile, ma noi incontriamo una persona solare, che vive qui ma è originario della calda Sicilia, e con lui possiamo parlare tranquillamente. Enzo Casamento, quasi 65 anni per l'anagrafe ma in ottima forma è oggi ben disposto a rispondere alle nostre domande e a soddisfare la nostra curiosità nel campo letterario degli autori poco conosciuti, che come nostro solito andiamo a ricercare in luoghi anche distanti da Jesi e dalla Vallesina.
Vincenzo Casamento Tumeo, questo il tuo nome completo, ma ti posso chiamare semplicemente Enzo, tanto per abbreviare?
Certamente, Stefano. Buongiorno e ben trovato. E un saluto a tutti gli utenti del tuo blog, che spero possano leggere con interesse queste brevi riflessioni che andremo a fare insieme.
Bene, allora parto subito con la prima domanda.
Spara pure, sono pronto.
Allora, Enzo. Scrittore, di origine Siciliana, vivi a Brescia, noto capoluogo di provincia della Lombardia. Hai all'attivo alcune pubblicazioni, l’ultima e forse più importante per te il romanzo “Acuba – Trappola da un altro mondo”. Ti va di parlarci un po' di te, di quello che fai nella vita e del tuo rapporto con la scrittura?
La scrittura è un mezzo di comunicazione e un bisogno. Mi permette di estraniarmi dalla realtà e creare un mondo nel quale vivo assieme ai personaggi, identificandomi in uno o più di loro e nelle situazioni. Questo è il motivo principale che mi spinge a scrivere: provare emozioni gratificanti. Comunico innanzitutto con i miei personaggi, cioè con me stesso. E’ come sognare a occhi aperti potendo scegliere scene che fanno bene all’anima. Per poter poi comunicare emozioni e pensieri ai lettori rivedo molte volte e riscrivo meglio quanto ho buttato in maniera grezza sulle pagine.
Quella della scrittura è una passione che hai coltivato fin dall’infanzia o è nata all'improvviso? Hai seguito dei corsi di scrittura creativa? Se sì, sono stati utili per la tua formazione di scrittore?
Ho iniziato tardi, come bisogno interiore. Ho letto qualche libro di scrittura creativa, ma la mia indole ribelle e originale mi impedisce di seguirne le pur valide indicazioni. Scrivo perché mi sento di farlo. Chi dovesse leggere “Acuba” non vi troverà una prosa raffinata e cesellata, ma una rappresentazione del mio pensiero, del mio animo e dei miei sentimenti.







Parlaci con parole tue dell’ultimo lavoro che hai pubblicato. Come definiresti il tuo genere: Fantasy? Fantascienza? O altro?
“Acuba” non appartiene ad alcun genere, quindi lo definirei di “narrativa generale”; nella classificazione Amazon, poiché contiene molti elementi fantasy, ho dovuto scegliere “fantasy” e “fantascienza”.
Il libro è strutturato su più livelli di lettura:
- La storia in sé, fruibile come tale
- I significati sottintesi (tema centrale del romanzo)
- Allegorie, simboli e altro
   Ho sperimentato personalmente che quando uno prende gusto per la scrittura creativa, non può più fare a meno di scrivere. Condividi questo pensiero? A te accade mai di avere un'idea e aver il desiderio irrefrenabile di buttarla giù per iscritto? 
    Purtroppo io vado a periodi. Quando mi trovo nella fase creativa lascio da parte il resto e mi butto a capofitto nella scrittura. Se mi viene un’idea, anche buona, ma non mi trovo in quella fase, in genere la lascio andare.
Parliamo di pubblicazione e auto pubblicazione. Dopo aver pubblicato dei libri (di giochi, se non vado errato) con case editrici, hai scelto per il tuo romanzo più importante la strada dell’auto-pubblicazione. Le motivazioni di questa scelta? Sei soddisfatto della scelta o hai delle perplessità?
Da un punto di vista economico ho guadagnato infinitamente di più con la casa editrice; il volume ha riscosso un grande successo, anche perché legato strettamente alle mie competenze specifiche, con decine di edizioni in italiano e spagnolo.
Tuttavia io non scrivo per guadagnarci (esercitando la mia attività lavorativa per un numero di ore pari a quelle richieste per scrivere “Acuba” sarei più o meno ricco).
Pubblicherei un romanzo con una casa editrice solo se la CE fosse importante, quindi garanzia di raggiungere un buon numero di lettori. Ma perché un romanzo venga accettato da una CE importante è necessario che possegga delle caratteristiche notevoli. Per me significherebbe impiegare moltissimo tempo a raffinare il linguaggio e la potenza delle scene, contrariamente al fatto che scrivo per vivere le emozioni (e magari trasmetterle a qualche lettore).
Quindi preferisco self. Centinaia di persone hanno già letto “Acuba”, e ho avuto il piacere di ricevere da alcune di loro dei messaggi di apprezzamento.

Pensi che vivere in una grande città, come Milano, Roma, Torino o Napoli, favorisca un autore, per quanto riguarda i contatti con le case editrici, e quindi la pubblicazione dei propri scritti, rispetto a chi vive nelle piccole realtà di cittadine di provincia? Se sì, in che modo?
Una grande città offre molte più opportunità, anche perché vi possono essere centri di aggregazione e iniziative che favoriscono scambi di informazioni e di idee. Non si cresce in solitario, ma attraverso il confronto costruttivo con gli altri. Penso che non sia soltanto la maggiore possibilità di contatto con le CE, ma soprattutto la possibilità di migliorare la propria scrittura attraverso esperienze e confronti con altre persone interessate alla scrittura.
Veniamo ai tuoi personaggi: inventati di pura fantasia o qualche riferimento a realtà vissuta?
Assolutamente inventati. Nascendo comunque da me, è chiaro che travaso in loro una parte del mondo che ho assimilato, oltre alle emozioni che provo mentre scrivo.
Quali novità hai in serbo per i tuoi lettori? Hai in programma qualche nuova pubblicazione? Sei in fase creativa in questo periodo o stai promuovendo quanto da te già pubblicato?
“Acuba”, pur essendo autoconclusivo, prevede chiaramente un seguito per chiudere i fili lasciati volutamente in sospeso. Alcuni indizi che in “Acuba” quasi sfuggono all’attenzione sono stati inseriti perché fondamentali in alcune scene del volume successivo.Ho già iniziato a scriverlo, ma sono molto rallentato dal tempo che dedico alla promozione di “Acuba”.
E visto che mi hai dato lo spunto, parliamo di promozione letteraria, questa fatica immane per chi si auto-pubblica. Come la stai affrontando? Le tue scelte sono risultate efficaci o secondo te devi ancora aggiustare il tiro?
Senza appropriate tecniche di promozione è difficile che il romanzo di uno sconosciuto raggiunga molti lettori. Sto quindi sperimentando delle strategie, che al momento hanno funzionato, permettendomi di ottenere un buon numero di lettori (“Acuba” si trova da mesi ai primi posti nelle classifiche di categoria).
E, a questo punto, diciamo dove si può reperire il tuo libro?
Certamente! Su Amazon, sia in e-book che in versione cartacea. Eccovi i link per ritrovarli facilmente. 
       

                                                                              

     Un saluto ai tuoi fans: vai!
     Per prima cosa spero di averli i fan (alcuni di sicuro perché sono lettori che mi hanno inviato messaggi di apprezzamento). Ho ringraziato direttamente quelli che mi hanno scritto. Qui voglio ringraziare, oltre a loro, tutti coloro che hanno letto il romanzo. Se a qualcuno è piaciuto, mi farebbe piacere una recensione su Amazon o un loro messaggio (alla fine del libro ho indicato i miei recapiti).
Ricevere dei riscontri positivi aiuta a scrivere ancora e meglio, perché si è spronati da questo contatto con chi ha apprezzato l’opera. Spero di riuscire a scrivere il secondo volume di “Acuba”, e se questo accadrà sarà grazie al supporto degli amici e dei lettori.
Un grazie di cuore a tutti coloro che in qualsiasi maniera mi hanno aiutato.
Grazie a te per la disponibilità. Ciao e continua a seguirci sul blog, Enzo! Un saluto da Stefano Vignaroli e dalla sua immancabile partner Caterina Ruggeri.