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lunedì 14 dicembre 2015

FEDERICA SABBATINI, POETESSA MARCHIGIANA

FEDERICA SABBATINI, POETESSA MARCHIGIANA

Dopo esserci spostati in Lombardia, ritorniamo nelle Marche. Siamo in un incantevole paese dell'entroterra Senigalliese, Arcevia, dove incontriamo una poetessa: Federica Sabbatini, autrice della raccolta di poesie "Perdonate il bianco e il nero", pubblicato con Onirica Edizioni.

Ciao, Federica! Come vedi io e la mia creatura che virtualmente sempre mi accompagna, la Commissario Caterina Ruggeri, siamo qui per farti qualche domanda. Ti va di rispondere?
Ma certo, con vero piacere! Buongiorno a voi e benvenuti ad Arcevia. L'aria è un po' frizzantina in questi giorni, ma c'è il sole e da quassù si può godere uno splendido panorama. Ma veniamo a noi, chiedi pure, Stefano, sono pronta a lanciarmi nelle risposte.
Scrittrice, Poetessa in particolare. Da quello che vedo dal tuo profilo Facebook, vivi in un ameno centro della provincia di Ancona: Arcevia. Ti va di parlarci un po' di te e del tuo rapporto con la scrittura e la poesia? È una passione che hai coltivato fin dall’infanzia o è nata all'improvviso?
Scrivere per me è sempre stato essenziale, è il modo di presentarmi al mondo per ciò che realmente sono. Mi piace affermare che la scrittura è stata la parte più onesta di me e così deve restare. Scrivo per passione, scrivo giacché non posso farne a meno e affinché ogni cosa resti così coltivo questo mio amore al di fuori del vincolo del quotidiano. Nella vita di tutti giorni faccio tutt’altro e anche molte delle persone che frequento non sanno di questo mio amore. Insomma, la poesia è spogliarsi e non aver paura della propria nudità ed io mi spoglio, ma senza gridarlo. Solo chi ha il desiderio di vedere può scorgermi spogliata e leggere ciò che disegno lungo i giorni.
Hai seguito dei corsi di scrittura creativa? Se sì, sono stati utili per la tua formazione di scrittrice e poetessa?
Non ho mai partecipato a corsi di scrittura creativa ed onestamente non ci credo poi molto. Non si può insegnare a scrivere. Si possono insegnare l’ortografia, la grammatica, le coniugazioni dei verbi, si può insegnare a leggere, educare all’amore, ma poi i fogli s’imbrattano solo con se stessi e con ciò che nasce dentro. Scrivere è uno stato d’animo, è un’esigenza, un diritto di ognuno. Scrivere per donare è un privilegio di pochi. Oggi su i social network ci sono più scrittori e poeti che tifosi di calcio. Uomini e donne che impartiscono frasi autoproclamandosi poeti e scrittori senza che nel loro procedere per frasi e per versi ci sia innovazione alcuna. Scrivere non è sussurrare all’orecchio, scrivere è saper gridare il silenzio senza che lui muti di forma. Scrivere è mettere sapientemente un apostrofo fra parentesi, ma anche intagliare nella semplicità una meraviglia.
Parlaci con parole tue dei lavori che hai finora pubblicato. Essenzialmente raccolte di poesie: come e perché nasce questa tua passione? Hai intenzione di continuare a correre sempre sugli stessi binari o hai in cantiere anche qualcos'altro?
Ho in atto una sola pubblicazione con la casa editrice Onirica Edizioni. È una raccolta di poesie miste a prosa poetica dal titolo “Perdonate il Bianco e Nero”. Per me è stato un lavoro molto importante, è stata la mia occasione di spogliarmi in pubblico. Ho pronti altri due libri e ancora molti fogli che vagano nella mia vita.
Ho sperimentato personalmente che quando uno prende gusto per la scrittura creativa, non può più fare a meno di scrivere. Condividi questo pensiero? Non so cosa accada con l’ispirazione poetica: vuoi descrivercelo?
Scrivere è una necessità, un’urgenza, ma si deve riuscire a non cadere nel tranello dello scrivere ad ogni costo. La scrittura accade, le parole avvengono, ci sono istanti che non vanno persi e allora s’intingono le frasi nella realtà cercando di legarle al pensiero. Non so se si possa chiamare ispirazione, forse è più una strana capacità di rivolgere lo sguardo. riuscire a scorgere nei palpiti un eterno.
Le case editrici. Tu hai pubblicato con la casa editrice “Onirica”. Come definiresti il tuo rapporto con la Casa Editrice: “Idilliaco”, “Do ut des” o “Tanto non se ne può fare a meno”? Sei soddisfatta di quanto faccia per te per la diffusione e promozione dei tuoi libri?
Direi che ho avuto dei rapporti molto belli con Onirica Edizioni. La loro realtà è piccola, ma di alta qualità. Sono delle persone splendide che hanno il coraggio di scommettere anche sulla poesia.
Pensi che vivere in una grande città, come Milano, Roma, Torino o Napoli, favorisca un autore, per quanto riguarda i contatti con le case editrici, e quindi la pubblicazione dei propri scritti, rispetto a chi vive, come te (e me), nelle piccole realtà di cittadine di provincia? Se sì, in che modo?
Di certo vivere in realtà più grandi sarebbe di aiuto per chi, come me, vivrebbe di poesia e di arte. Si avrebbero più possibilità di partecipare ad eventi, d’arricchirsi di confronti con autori ed artisti vari e, perché no, anche con editori. A volte ci penso, ma in questo frangente della mia vita, onestamente, preferisco restare fuori da tutto ciò e crearmi la mia grande realtà in questa provincia. Pubblicare ancora sarebbe bellissimo, ma non essenziale.
Veniamo alle tue poesie: pura ispirazione poetica, attinta alla fantasia, o qualche riferimento a realtà vissuta?
Assolutamente in ogni mio scritto è presente della realtà, magari stesa lungo gli argini e pronta a mutare i contorni, ma è dal vissuto, mio o altrui, che inizio.
Cosa bolle di nuovo nella tua pentola? Hai in programma qualche nuova pubblicazione?
Come anticipato prima ho pronti altri due libri. Nei ritagli di tempo libero li invio a case editrici che cerco di selezionare con cura cercando di restare lontana dall’editoria a pagamento. Uno è una silloge poetica, l’altro mi piace definirlo “una strana creatura”, un misto di prosa e poesia che credo difficilmente potrà trovare una collocazione editoriale e forse anche per questo tra i due è quello in cui più credo.
Un saluto ai tuoi appassionati fans: vai!
Non so se ho degli appassionati fans, ma nel caso in cui che ce ne sia qualcuno in giro, più che lasciare un saluto vorrei chieder loro di continuare ad amare la poesia e ciò che vi si cela dentro.



E come a tutti i nostri amici, chiediamo a Federica come acquistare il suo libro di poesie.
Ecco il link alla pagina della casa editrice. E se avete un'idea per una strenna natalizia letteraria, non esitate a regalarlo (o farvelo regalare)
Perdonate il Bianco e il Nero