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giovedì 20 giugno 2013

Una giovane scrittrice che si auto pubblica in ebook: Teresa Angelico.



Voglio parlarvi oggi di una giovane scrittrice di origine pugliese, Teresa Angelico, che si è dedicata essenzialmente all'auto pubblicazione dei suoi scritti in formato E-book.
Teresa Angelico è nata a Bari. Ama il cinema, la musica e la lettura. Le piacciono gli animali e si prende affettuosamente cura del suo meticcio di nome Flovvi, che, fra qualche mese, compie diciotto anni. Teresa ha vissuto e lavorato a lungo a Perugia. Adesso vive a Barcellona in Spagna, dove pensa di trattenersi fino al termine del suo dottorato in Storia. Teresa è sposata e ha una figlia. Le altre sue opere:
- Cattivi Padroni
- Lama e Trama
- 100SDL28 Wolfopolis

...1,2,3... OMICIDI AL LICEO
La giovane e ingenua Elisabetta si illude che la scuola sia un luogo sicuro. Scoprirà presto che non è così. Un assassino crudele e implacabile si cela fra i suoi colleghi. Assisterà sconvolta e spaventata a una serie di omicidi. Nella piccola città di provincia, fra ignoranza e superstizione, non si vuole ammettere che l'assassino sia un membro della comunità. Si ventila l'ipotesi che una terribile maledizione abbia colpito la scuola. Elisabetta reagirà con forza e determinazione per dimostrare che il male ha un volto umano e può essere sconfitto.
La trama
Elisabetta Ortica ha raggiunto il suo obiettivo. Dopo anni di insegnamento precario, ha una cattedra. È di ruolo finalmente! Insegnerà matematica e fisica nel liceo che ha frequentato da ragazza. La scuola più prestigiosa della città. Si sente felice e arrivata. I suoi problemi sono finiti e potrà rilassarsi. Gli sembra di essere entrata in una sorta di macchina del tempo che la riporterà agli anni della prima giovinezza.
L'arrivo di Arianna Martini, troppo giovane e troppo bella, porterà lo scompiglio nel liceo. L'ambiente provinciale e cristallizzato verrà scosso. Arianna attirerà l'odio di tutti e questo decreterà la sua condanna a morte.
L'omicidio di Arianna scuoterà Elisabetta e la catapulterà di fronte alla realtà. Il mondo che lei immaginava e desiderava non esiste. Nulla è o, potrà mai, tornare com'era prima.
La situazione precipiterà, quello di Arianna sarà solo il primo di una serie di omicidi apparentemente inspiegabili e immotivati.
Il mondo intorno a Elisabetta si sgretola e lei è tentata di lasciarsi andare all'ansia. Iniziano a circolare incontrollate voci su una tremenda maledizione che ha colpito la scuola. Elisabetta con l'aiuto del suo più caro amico, Sergio, riuscirà a trovare dentro di sé la forza per reagire. Spazzerà via le superstizioni e i pregiudizi e guarderà a quello che le accade intorno in maniera razionale. Solo così riuscirà a venire a capo del torbido mistero che infetta la scuola.. Nella sua ricerca, Elisabetta scoprirà che niente è come sembra e che nessuno è come dice di essere.
La storia è liberamente ispirata al romanzo di Agatha Christie “C’era una volta” (1944).
Commenti e recensioni
Elisabetta torna come insegnante al liceo dove ha studiato da ragazza. È felice di immergersi nell'atmosfera che ha accompagnato i suoi anni felici. Eppure, anche se i professori sono gli stessi, qualcosa è irrimediabilmente cambiato. L'arrivo di una nuova, giovane e bellissima insegnante, sconvolge i fragili equilibri e scatena una spirale di violenza.
La giovane autrice riesce a creare un crescente clima di suspence e a tenere avvinto il lettore. Unico neo, la mancanza di editing: alcune scelte di linguaggio e di caratterizzazione dei personaggi andrebbero migliorate, magari grazie all'aiuto di un buon editor.
La Angelico, con un linguaggio semplice e scorrevole, ci presenta uno scenario che, a parte gli omicidi, tutti noi abbiamo vissuto almeno una volta.
È nella natura umana volere sempre di più, non accontentarsi, ma alcune persone sono disposte a tutto pur di arrivare dove vogliono. È questo il cuore della storia, quello che l’autrice cerca di farci vedere raccontandoci degli avvenimenti all’apparenza semplici ma strutturati in modo attento.
La narrazione corale ci aiuta ad avere un quadro più ampio e ci fa conoscere tutti i protagonisti in modo completo. Un’analisi di questo tipo permette al lettore di osservare i particolari da più punti di vista.
Il materiale da elaborare è maggiore, ma allo stesso tempo funzionale alla trama e al genere.
Ogni personaggio, infatti, ha una propria visione dei fatti, delle simpatie e antipatie ed ognuno ha dei sospetti che a volte non ricadono sulla stessa persona.
La singolarità dei punti di vista, la visione d’ insieme discordante eppure mai personale, sono la chiave di questo giallo che non risulta né banale, né noioso ma che accompagna il lettore fino alla fine.
Molta attenzione è stata data all’interazione tra i vari protagonisti ed i dialoghi sono molto ricchi e ben strutturati. La lettura procede in modo fluido e veloce. I continui colpi di scena tengono il lettore incollato alle pagine ed è inevitabile arrivare ai capitoli finali con ancora molti dubbi ed incertezze. La chiusura è semplice e chiara e nulla toglie alla bellezza del romanzo. La trama non risulta mai forzata e gli eventi si susseguono in modo naturale e scorrevole.
Un giallo adatto a tutte le età vista la semplicità della narrazione e la mancanza di scene crude o pesanti.

L'intervista all'autrice

Ciao Teresa
Ciao Stefano
Comincio subito con le domande.
Va bene.
Mi piacerebbe sapere come hai cominciato a scrivere, me ne puoi parlare?
Certo, con piacere. È successo a La Spezia prima in un’aula di tribunale e poi a casa.
Scusa se t’interrompo, in tribunale hai detto? sei un avvocato?
(ride) No, sono un ingegnere meccanico.
Allora stavi testimoniando?
No.
Ti stavano processando?
No, dai, ritenta.
Avevi accompagnato qualcuno?
No.
Mi arrendo.
Confesso, stavo seguendo il consiglio di Eduardo De Filippo.
Eduardo De Filippo, lo ammiro molto. Sono curioso, continua.
Ok, Eduardo consigliava ai giovani autori di frequentare le aule di tribunale. In effetti, aveva ragione, in un’aula di giustizia s’impara molto sulla natura umana. A quell’epoca vivevo a La Spezia, per motivi che ti racconterò un’altra volta, e quando avevo un po’ di tempo libero entravo in tribunale e seguivo i processi. All’inizio non è successo niente, tanto che ho pensato che quel burlone di Eduardo si fosse divertito a prendere in giro i giovani allievi de “la bottega del teatro”  ma poi è scattato il meccanismo. Una sera, mentre rientravo dal lavoro, ho iniziato a pensare alle storie che avevo sentito durante i processi e ho cominciato a fantasticarci su. Piano piano, sono nati i personaggi. Diventavano così vivi che era impossibile non renderli in un racconto. Ho acceso il portatile e ho costruito la mia prima storia. Così ho iniziato e, da allora, non ho più smesso.
Cosa pensi dei corsi di scrittura creativa? Ne hai mai frequentato uno?
No, non mi è capitato di frequentarli, ma so che qualcuno ne ha tratto giovamento. Se non fossi così impegnata con il lavoro e la famiglia, mi piacerebbe frequentarne uno.
Quattro romanzi, pubblicati in forma esclusivamente digitale come e-books. Come mai questa scelta?
Stefano, sì, è vero, ho quattro titoli, ma non sono tutti romanzi, alcuni sono dei racconti o dei romanzi brevi. Ho scelto di auto pubblicare in e-book perché credo che sia una maniera semplice e diretta per avvicinarsi ai lettori. Con una cifra modesta (meno di un euro), possono comprare il libro e vedere se il mio modo di scrivere incontra i loro gusti o no. Un libro di carta verrebbe a costare dieci volte di più.
Credi che l’editoria digitale rappresenti un buon trampolino di lancio per un giovane scrittore?
Io non sono un editore, ma ho saputo che parecchi autori self sono stati notati da importanti case editrici e messi sotto contratto, quindi, la risposta è sì.
Parlaci dei tuoi romanzi, in particolare, di “Omicidi al liceo”. Per quest’ultimo testo, come è nata l’dea di prendere spunto dal romanzo di Agatha Christie: “C’era una volta”?
Io sono una grande fan di Agatha Christie, e ho letto il suo romanzo quando ero ancora una ragazzina. La storia di “C’era una volta” è stata ispirata da delle lettere risalenti alla XI dinastia egiziana, che furono trovate in una tomba scavata nella roccia, di fronte a Luxor,  durante una spedizione in Egitto del Metropolitan Museum of Art di New York. Ho cercato di risalire alle lettere originali, ma non ci sono riuscita, ho trovato però un libro del professor Battiscombe Gunn in cui riporta la traduzione di molti papiri egiziani, sono storie affascinanti che mi hanno guidata e ispirata mentre scrivevo il romanzo.
Ti ritieni una giallista nel senso classico del termine (di quelli che tengono sempre a mente le vecchie regole di Van Dime) o preferisci scrivere a ruota libera, definendoti quindi una romanziera?
Non saprei come definirmi, a volte scrivo di getto, altre devo pianificare in ogni dettaglio.
I tuoi personaggi sono di pura fantasia o ispirati a persone realmente conosciute?
Stefano! Vuoi mettermi nei guai? Certo che sono di pura fantasia!
Hai già in cantiere nuove pubblicazioni?
Attualmente, sto scrivendo un giallo ambientato nella mia città.
Auto pubblicazione e promozione libraria. Sei soddisfatta dei risultati raggiunti con il self publishing, o pensi che una casa editrice avrebbe potuto realizzare una promozione migliore?
A mio parere, una casa editrice è indispensabile se si vuole promuovere un autore in maniera efficace.
Grazie, Teresa. Per me è stato un vero piacere intervistarti. In bocca al lupo per tutto!
Grazie a te, Stefano, per avermi ospitata qui nel tuo blog. Crepi il lupo e un caro saluto a tutti i lettori.

Stefano Vignaroli